A MCE 2012 il Secondo Forum Nazionale sulla Certificazione Energetica

di Enrico Ninarello
Il 27 marzo è andato in scena presso il Centro Congressi della Fiera di Milano a Rho il Secondo Forum Nazionale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, organizzato dal Comitato Termotecnico Italiano in collaborazione con la MCE Mostra Convegno Expocmnfort 2012, durante il quale sono emersi parecchi spunti di riflessione sia sull’ attuazione della certificazione energetica in Italia sia sulle importanti novità che sono in cantiere e alle quali il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando, senza non poche difficoltà.
Rapporto 2012 sulla Certificazione energetica
Ad aprire i lavori è intervenuto il prof. arch. Giuliano Dall’O’, docente del Politecnico di Milano e membro del CTI, che ha presentato il  “Rapporto 2012 sullo stato di attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia”. Molti i risultati messi in evidenza, tra i quali spiccano i 1.375.023 certificati redatti in Italia da quando è entrata in vigore la normativa, risultato tra i migliori in Europa. Tuttavia di questo totale circa il 95% è stato redatto al Nord (700.000 certificati circa in Lombardia, 250.000 in Emilia Romagna e 240.000 in Piemonte), il 4% al Centro, solo l’1% al Sud e 5 sono le regioni, sempre settentrionali, ad aver istituito un catasto energetico (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta).
Gli elenchi dei certificatori riconosciuti dalle varie regioni annoverano 42.232 professionisti , segno che molti di essi hanno visto nella certificazione energetica una nuova professione ed una possibilità di lavoro importante, in un periodo difficile che ben conosciamo. Tornando al rapporto pubblicato, distribuito gratuitamente a tutti i presenti, oltre a fare anche un quadro dettagliato delle differenze legislative tra le varie regioni d’Italia riporta alcuni dati di carattere statistico.
Merita, in questo contesto, una citazione particolare l’esperimento svolto nella Regione Calabria (al quale mi fregio di aver collaborato) che, seppure non si sia data una propria legislazione, ha provato ad analizzare tutti i certificati energetici registrati presso l’ufficio competente, pochi  a dire il vero (solo 334 nel corso di tutto il 2011 contro 2117 autodichiarazioni), e dal quale è emerso, tra le tante cose, che solo il 31% di quelli depositati risulta conforme alla normativa, ne segue un desolante elenco di errori comuni nel quale a farla da padrone è la mancanza di raccomandazioni per l’efficientamento dell’edificio. Si evidenzia, inoltre, come circa il 30% dei certificatori sia di provenienza non regionale, dato che aumenta i dubbi circa la possibilità di certificati energetici redatti via web e spediti per  posta al committente. Queste risultanze, uniche in Italia per le regioni mancanti di propria normativa, possono dare un’ idea di come si debba lavorare ancora molto, in alcune regioni, sulla credibilità della certificazione energetica come strumento per il mercato immobiliare e per l’efficienza energetica del parco immobiliare.
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