Come si effettua una certificazione energetica?

Attenzione: l’attestato di certificazione energetica è stato sostituito dal D.Lgs. 63/2013 con l’attestato di prestazione energetica, tuttavia quanto di seguito esposto vale anche per il nuovo attestato di prestazione energetica.
La procedura per effettuare una certificazione energetica prevede alcuni passaggi obbligatori che ogni tecnico dovrebbe compiere. Di seguito si descrive la procedura avvalendosi del metodo di calcolo da rilievo sull’edificio o standard e quindi valida per edifici esistenti.
Prima di richiedere la prestazione il committente dovrebbe munirsi, su richiesta dello stesso tecnico, di alcuni documenti necessari alla compilazione dell’attestato:
1) Visura catastale dell’edificio o, in alternativa, tutti i dati catastali che lo caratterizzano;
2) Estremi del proprietario dell’immobile, che potrebbero non coincidere con gli estremi del committente stesso;
3) Planimetria, meglio se catastale, dell’edificio;
4) Libretto d’impianto (riscaldamento autonomo) o di centrale (riscaldamento centralizzato), nel caso l’edificio fosse provvisto di impianto di riscaldamento con caldaia a gas.
Consegnati tali documenti, il tecnico, la cui commissione di redazione dell’attestato lo rende soggetto certificatore, è tenuto ad effettuare un sopralluogo da cui dovrà evincere i seguenti dati caratteristici della prestazione energetica dell’edificio:
1) Stratigrafia e spessore delle pareti esterne ed interne, del solaio e della pavimentazione dell’edificio;
2) Dati geometrici e caratteristiche costruttive degli infissi, distinguendo sia i dati relativi al telaio che quelli relativi alle superfici vetrate;
3) Dati geometrici e termofisici caratteristici delle porte interne ed esterne;
4) Dati caratterizzanti gli impianti di riscaldamento e di raffrescamento, qualora presenti, con particolare attenzione al sistema di produzione del calore o del raffrescamento, sistema di distribuzione, sistema di regolazione e sistema di emissione dell’impianto;
5) Verifica dei dati geometrici riportati in planimetria o ricostruzione della planimetria, qualora quest’ultima non fosse stata resa disponibile, con particolare attenzione ai vani adiacenti alle pareti perimetrali esterne, ai vani confinanti superiormente ed inferiormente all’edificio, ad aggetti, ostacoli ombreggianti, edifici nelle adiacenze, orientamento e ponti termici rilevabili.
Una volta raccolti tutti i dati, sia forniti dal committente, sia raccolti durante il sopralluogo, il soggetto certificatore, attraverso uno dei software certificati dal Comitato Termotecnico Italiano, potrà svolgere con la massima attenzioni i calcoli necessari per la determinazione degli indici di prestazione energetica relativi a riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria, la cui somma determina l’indice di prestazione energetica globale, la classe energetica, e il fabbisogno di energia primaria per il raffrescamento dell’edificio relativa alla sola prestazione dell’involucro che determina la sua qualità da raffrescamento*.
In ultima battuta, ma con maggiore attenzione e scrupolosità, dovrà dedicarsi all’individuazione di quegli interventi migliorativi, individuando quantomeno un intervento sull’involucro ed uno sull’impianto, con il risultato di determinare una prestazione energetica raggiungibile. Tale studio dovrà tenere conto non solo degli indici di prestazione, ma anche del tempo di ritorno caratteristico di ogni singolo intervento e della totalità degli interventi consigliati.
* La valutazione della qualità prestazionale dell’involucro volta a contenere il fabbisogno per la climatizzazione estiva è facoltativa nel caso di singole unità immobiliari ad uso residenziale di superficie utile inferiore o uguale a 200 m2 che utilizzino il metodo di calcolo semplificato di cui al punto 3 del paragrafo 5.2 dell’Allegato A al D.M. 26 giugno 2009, “Linee Guida Nazionali sulla Certificazione Energetica degli Edifici”.
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